NISSAN GT-R LM NISMO IN VERSIONE 2015

 

Nissan GT-R LM NISMO è la Nissan GT-R per eccellenza, l’espressione più pura di un entusiasmante spirito innovativo. Gareggiando in LM P1, categoria di punta delle corse automobilistiche internazionali, il modello Nissan progettato per Le Mans non ha nulla a che vedere con le vetture presentate finora. 

 

Frutto di una collaborazione globale, GT-R è stata creata da un team di esperti attentamente selezionati tra Giappone, Stati Uniti ed Europa. A differenza delle altre vetture LM P1, il motore biturbo benzina V6 da 3 litri si colloca sul davanti di questa GT-R a trazione anteriore, mentre la potenza ibrida derivante dalla trasmissione anteriore incrementa l’accelerazione.

 

La persona più legittimata a descrivere l’innovativo modello LM P1 firmato Nissan è senz’altro Ben Bowlby, Direttore tecnico e Responsabile team per la categoria LM P1.

 

Può spiegarci come vengono gestite le differenti fonti di potenza sulla GT-R LM NISMO?

“L’alimentazione è affidata a un motore biturbo benzina V6 da 3 litri, una soluzione tradizionale ma dai tratti avanzatissimi. Essendo estremamente efficiente, questo motore è in grado di erogare molta potenza pur rispettando il limite di portata carburante previsto. Il limite di portata carburante è una delle nuove regole del circuito di Le Mans: il vincolo non è dato dalla capacità del motore, né dalla pressione di sovralimentazione, né dai giri/min del motore, bensì dai grammi di carburante al secondo che si possono bruciare. Insomma, maggiore sarà l’efficienza del motore, maggiore sarà la potenza: la quantità di carburante da bruciare rimane sempre la stessa, a prescindere dal livello di efficienza, ma un motore molto efficiente saprà garantire una potenza elevata. Oggi consumiamo una quantità di carburante inferiore, circa il 30% in meno rispetto – per esempio – a un motore benzina di quelli visti a Le Mans nel 2013”.

 

“Abbiamo quindi un motore benzina, ma oltre a quello ci avvaliamo di un sistema di recupero dell’energia cinetica (ERS). L’auto è un corpo che viaggia ad alta velocità: rallentandone la corsa in vista di una curva imminente, è possibile ricavare l’energia cinetica”. 

 

“A quel punto possiamo impiegare l’energia immagazzinata per accelerare al termine della curva e dal momento che il sistema di recupero può rilasciare l’energia accumulata con molta rapidità, la potenza sarà estrema. Dividendo l’energia per la relativa velocità di rilascio, ecco che si ottiene la potenza. Basta pensare a un candelotto di dinamite: di fatto l’energia è limitata, ma sprigionandosi in una frazione di secondo provoca un’esplosione enorme. Se rilasciata nell’arco di un’intera giornata, la stessa quantità di energia basterebbe appena ad alimentare una lampadina. In poche parole, sta tutto nella velocità di rilascio dell’energia. Il nostro obiettivo è rilasciare l’energia con la massima rapidità, in modo che la vettura riprenda slancio in fretta: la gara si fa più interessante se si corre sul filo dell’alta velocità! Il segreto è proprio questo: immagazzinare l’energia per poi rilasciarla più rapidamente possibile, cosa che rende il nostro sistema ultra-competitivo; la potenza proveniente dall’ERS, infatti, si aggiunge alla forza motrice del motore endotermico.”

 

GT-R ha la trazione anteriore?

“In termini automobilistici, Nissan GT-R LM NISMO è una vettura a trazione anteriore con motore anteriore. Il motore a combustione interna trasferisce la potenza alle ruote anteriori, ed è sempre dalle ruote anteriori che il sistema di recupero ricava l’energia. Per trasferire l’energia alle ruote anteriori, ci siamo avvalsi di un motore endotermico a potenza relativamente bassa, ricorrendo però alla potenza derivante dall’ERS per incrementare l’accelerazione”. 

 

Con tutta questa potenza, GT-R sarà più veloce delle vetture LM P1 proposte dalle altre case automobilistiche?

“Il regolamento della categoria LM P1 per le case automobilistiche presenta quattro opzioni di propulsione ibrida, definite dalla quantità di energia rilasciata dall’ERS per un singolo giro sul circuito di Le Mans (utilizzato come tracciato di riferimento). Abbiamo la classe da 2 megajoule, dove si può utilizzare un’energia massima di 2 MJ a giro e parecchio carburante. Oppure ci sono la classe da 4 MJ – in cui è consentita una minore quantità di carburante – e quella da 6 MJ, dove il carburante cala ulteriormente. Infine c’è la classe da 8 MJ, che prevede la minore quantità di carburante in assoluto, ma il massimo impiego dell’energia recuperata; non ci sono limiti alla potenza del sistema, conta soltanto la quantità di energia utilizzata. Ciò significa che si può scegliere se avere tantissima energia per un tempo molto ridotto o, viceversa, pochissima energia per un periodo prolungato”. 

 

“L’energia generata dal carburante, anch’essa misurata in megajoule, viene ripartita proporzionalmente ai megajoule derivanti dall’ERS. Gli enti preposti (FIA e ACO) hanno elaborato questi parametri in maniera tale che chi sceglie di recuperare più energia e di usare poi l’energia immagazzinata si ritrovi con un’energia complessiva superiore, nonostante la leggera riduzione dell’energia generata dal carburante. Maggiori saranno i megajoule a disposizione, maggiore sarà la velocità. Un megajoule vale un certo tempo a giro, perciò le auto da 8 MJ dovrebbero percorrere il tracciato più velocemente rispetto a quelle da 2 MJ”.

 

“Ad ogni modo si prospettano sfide enormi, una delle quali è data dal fatto che l’auto debba essere ridotta al peso minimo: 10-12 chili equivalgono a circa mezzo secondo a giro sul tracciato di Le Mans, quindi una vettura più pesante subirà un notevole rallentamento. La sfida consiste nell’installare un sistema di recupero dell’energia potente e ben articolato, ma senza sforare il limite di peso, cosa alquanto problematica. Sarà estremamente impegnativo mantenere l’obiettivo di 880 chili fissato per il 2015, visto che metà del peso è dato dal sistema di propulsione, cioè motore, ERS e trasmissione. Insomma, le difficoltà non mancheranno”.

 

E per quanto riguarda le gomme? Quelle posteriori sembrano più strette di quelle anteriori!

“Le gomme anteriori di Nissan GT-R LM NISMO sono più grandi di quelle posteriori, essendo larghe 14’’ a fronte di 9’’. Questo assetto è riconducibile alla distribuzione della massa sull’auto: il peso, infatti, è stato trasferito in avanti al fine di ottenere un sistema a trazione anteriore con motore anteriore. Abbiamo spostato in avanti anche l’aerodinamicità, garantendo alle gomme anteriori la capacità di carico necessaria per adeguarsi alla distribuzione del peso. Così il centro di pressione aerodinamico, il baricentro e la capacità di carico delle gomme sono in completa sintonia; ecco perché le gomme anteriori sono più grandi di quelle posteriori”.

 

Perché l’aspetto di Nissan GT-R LM NISMO è completamente diverso rispetto ai modelli LM P1 di altre case automobilistiche?

“Il regolamento ci lascia liberi di creare vetture dagli aspetti più disparati. Noi di Nissan affrontiamo le sfide con molta audacia, sfruttando il nostro spirito innovativo per conseguire ottime performance: è così che abbiamo spostato in avanti il concept adottato per il modello LM P1 del 2014, di stampo più tradizionale. La nostra auto, quindi, appare diversa perché l’abitacolo è stato collocato molto più indietro, così da riservare lo spazio anteriore al motore”.

 

 

 

 

Pubblicato da Nissan